Uno sguardo approfondito sui diversi aspetti della cultura indipendente in Ticino, una radiografia dell’evoluzione degli elementi culturali, artistici e sociali propri del contesto storico in cui si inserisce.

Moderazione: Chiara Fanetti
Ospiti: Ground Zero

An in-depth look at the different aspects of independent culture in Ticino, an x-ray of the evolution of the cultural, artistic and social elements of the historical context in which it is inserted.

Moderation: Chiara Fanetti
Guests: Ground Zero

Ground Zero

Ground Zero è una pubblicazione post-ideologica pre-politica post-partitica pre-confessionale su quel che resta del Ticino. È una pre-rivista che desidera mostrare o ri-mostrare il Ticino che rimane una volta abbattute le torri della coscienza normalizzata e del sapere confezionato. Cittadini intermittenti di un centro che è ovunque altrove raccogliamo i residui, scandagliamo tutta l’area che ci comprende, dai centri agli angoli bui e dimenticati, perché residue non sono solo le realtà abbandonate, sono anche le stesse cose risapute ma ormai logorate nel giudizio universale condiviso. Coscienti che ogni sguardo è sottomesso alla legge della parzialità, e che parzialità significa compiere delle scelte, scegliamo di “dire il Ticino” in “?” differenti tappe, che sappiano formare un ciclo a suo modo organico, frutto di visioni trasversali: i luoghi, il cibo, le persone, i rifiuti, la frontiera; frammenti immaginari di un percorso che potrà realizzarsi a dipendenza della relazione tra il noi e il voi.

Ground Zero is a post-ideological, pre-political publication pre-confessional about what remains of Ticino. It is a pre-magazine that wishes to show or re-show the Ticino that remains once the towers of the normalised consciousness and packaged knowledge. Intermittent citizens of a centre that is everywhere else we collect the residue, we scan the whole area that includes us, from the centres to the dark and forgotten corners, because residue is not only the are not only the abandoned realities, they are also the same things known but now worn out in the shared universal judgement. Aware that every glance is subject to the law of partiality, and that partiality means making choices, we choose to choices, we choose to “say the Ticino” in “?” different stages, forming a cycle that is organic in its own way, the result of transversal visions: places, food, people, waste, borders; the people, waste, the border; imaginary fragments of a pathway that can realised depending on the relationship between the we and the you.